giovedì 12 settembre 2019

La produzione di Olio in Calabria verso il raddoppio


Olivicoltura,verso raddoppio produzione
Coldiretti: previste 40-45 tonnellate, valore circa 200 milioni
 Olive sane e produzione raddoppiata rispetto all'annata nera dello scorso anno. In Calabria la prima raccolta delle olive partirà, nel reggino, dalla metà di ottobre con le cultivar "ottobratica" e "sinopolese" per proseguire in particolare con la varietà più diffusa la "carolea", ad iniziare dalle località a quote più basse, dalla metà di novembre.
    I tecnici dell'Associazione olivicola Asso.pr.oli, promossa dalla Coldiretti, stimano la produzione della campagna 2019-20, tra 40 e 45mila tonnellate il doppio rispetto all'annata precedente che si era attestata sulle 20mila; produzione media delle ultime cinque annate olivicole è stata di 40mila tonnellate di olio.
    "Le olive sono sane e quindi - afferma Salvatore Oliva Presidente di Asso.pr.oli - avremo olio di qualità. Non abbiamo avuto attacchi di mosca olearia - aggiunge - poiché l'eccessivo caldo nel periodo estivo ha creato un ambiente sfavorevole allo sviluppo dell'insetto che è l'avversità più grave per l'olivicoltura. Un leggero attacco di insetti tripidi è stato registrato nel crotonese e nello ionio catanzarese, mentre nel del lametino la produzione è di poco inferiore alla media.

    
Certamente bisognerà fare i conti con il clima e soprattutto con l'andamento delle piogge e delle temperature nei prossimi mesi, ma, per adesso, siamo soddisfatti".
    A rassicurare sul fronte del rischio Xylella sono i tecnici di Asso.pro.li Giovazzini e Francomano. "Ad oggi - precisano - la Calabria è indenne, ma occorre non sottovalutare nulla e monitorare attentamente e costantemente la situazione attraverso Università, Carabinieri Forestali, Centro di ricerca per l'olivicoltura e l'industria olearia, Istituto Fitopatologico, Arsac, associazioni dei produttori e tecnici. Oltre ad essere attenti al materiale di propagazione, come stanno facendo gli olivicoltori, è necessario - raccomandano - fare attenzione alle lavorazioni, allo sfalcio di erbe infestanti, concimazioni, potatura e interventi fitosanitari".
    L'olivicoltura in Calabria è un importante comparto dell'agroalimentare e si sviluppa sul 24% della superficie agricola utilizzata. Il valore all'origine, quest'anno, si aggirerà sui 200 milioni di euro (oltre l'indotto) a cui vanno aggiunti gli aiuti della politica agricola comunitara. "Il nostro impegno - sostiene il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto - è di potenziare e migliorare la filiera che coinvolge in Calabria 692 frantoi il 15% del totale italiano, con tre Dop e una Igp. Occorre una potente politica di sensibilizzazione per accrescere la produzione certificata ancora poco affermata per effetto dell'andamento dei prezzi.
    Pesa anche l'assenza di un Piano Olivicolo regionale che possa adeguatamente sostenere la realizzazione di nuovi impianti specializzati per incrementare la produttività e l'imbottigliamento da parte degli agricoltori".
    "La Calabria - sottolinea ancora Aceto - è la seconda regione italiana (la terza in Europa) produttrice di olio con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, e circa 25milioni di piante e oltre 100 varietà di olive. Un vasto tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico e un impiego di manodopera, nella filiera, di oltre 15milioni di giornate lavorative. Un tesoro su cui gravano le minacce sul lato delle esportazioni, dalle etichette a semaforo ai dazi e ancora il diffondersi a livello internazionale di sistemi di etichettatura fuorvianti che finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali". 


martedì 10 settembre 2019

In Calabria annata della vendemmia straordinaria


Vendemmia, verso annata straordinaria
Anticipo per maturazione precoce. Coldiretti, prodotto che cresce
E' iniziata da qualche settimana in Calabria la vendemmia delle uve bianche prima per la produzioni di spumanti e bianchi aromatici e più recentemente per i bianchi.
    Il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione, con proprio decreto del 25 luglio, aveva disposto, in deroga e limitatamente alla campagna vendemmiale 2019/2020, l'anticipo delle operazioni di raccolta a quella data per gli effetti dell'andamento climatico che ha portato sul territorio calabrese ad una maturazione precoce delle varietà di uve bianche base per gli spumanti (Chardonnay, Sauvignon B, Traminer Aromatico e Manzoni Bianco).
    Nelle prossime settimane ci sarà semaforo verde per la vendemmia 2019 vera e propria con le uve a bacca nera. In preparazione dell'appuntamento, le cantine sono alle prese con gli ultimi aspetti di carattere logistico che prevedono la liberazione dei piazzali e gli ultimi adempimenti legati alla sistemazione delle presse e dei macchinari necessari alla vinificazione. Dalle prime impressioni dei produttori si può dire che si parla di annata straordinaria.
    L'euforia di quanti operano nel settore della produzione vinicola è dovuta soprattutto all'alta qualità delle uve, che ovunque si presentano sane. Anche i vigneti biologici mostrano una vigoria e uno stato sanitario che raramente si sono visti in passato. Per i tecnici della Coldiretti, "questo é il risultato di un andamento climatico favorevole, caratterizzato da un'estate calda, spesso anche afosa. Inoltre, in questi giorni, periodo importante per una buona maturazione delle uve, il clima si presenta ottimale, con fondamentali ed equilibrate escursioni termiche che vedono alternarsi giornate calde e soleggiate a notti fresche e ventilate".



    Saranno migliaia i lavoratori impegnati in tutto il territorio calabrese. "Stante l'attuale buono stato sanitario dei frutti - afferma il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto - non resta che incrociare le dita affinché le condizioni meteo restino favorevoli. Dal 'Vigneto Calabria' nascono opportunità di lavoro per 13 mila persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio, per un fatturato che è salito nel 2018 alla quota di 100 milioni circa, grazie all'aumento in valore di export e consumi di qualità che il vino calabrese ormai assicura. Il nostro prodotto è cresciuto enormemente scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che rappresenta un modello di riferimento per la crescita dell'intero agroalimentare regionale. 'D'istintività e legame con il territorio sono i fattori competitivi vincenti per l'intero 'Made in Calabria'".