mercoledì 11 gennaio 2017

Introduzione agli itinerari della Calabria Bizantina e Normanna

Alcuni Itinerari della Calabria Bizantina e Normanna.
Per oltre mezzo millennio, dal 554 al 1059, la storia della Calabria si è svolta in sintonia con quella di Bisanzio e anche il nome "Calabria" è assegnato nel VII secolo dai Bizantini al Bruttium in seguito alla perdita dei territori salentini. A partire dalla metà del VII secolosaranno bizantini il monachesimo, l'ordinamento civile ed ecclesiastico, , la liturgia,  la lingua (Greca), e le esperienze artistiche, architettoniche e letterarie che dureranno ben oltre l'età normanna.Ma è soprattutto nel periodo della cosiddetta "seconda ellenizzazione", tra il IX e XI secolo, che si assiste, così come in altre zone dell'Impero, alla rinascita di nuovi centri urbani ben strutturati, i Kastra ed al diffondersi in ambito rurale di piccole Chiese, oratori, grotte eremitiche, insediamenti monastici.
Sostanziale ed incisivo fu dunque la trasformazione dell'Habitat grazie anche al sorgere di numerose comunità rurali, i Choria, funzionali alla messa a coltura dei terreni.
Tutti questi fattori, unitamente al costante afflusso di nuove genti del Mediterraneo, (Armeni, Siriaci ecc), hanno contribuito, in maniera forte, a delineare la Calabria e i Calabresi del nostro tempo; anche se questa regione non è solo e non è tutta bizantina, e talvolta in campo storico - architettonico, sono stati riferiti a questo ambito culturale o agli imperversanti "Basiliani" elementi che orientali non lo sono neanche di tradizione. Tuttavia la notevole diffusione di monasteri ed altri luoghi di culto è ancora oggi documentata non solo dai tanti resti esistenti, spesso affrescati, ma anche della persistenza di toponimi legati ai santi orientali.
Anche se il rito greco sarà soppresso a Bova solo nel 1573 già alla metà del XV secolo il monastero del cosiddetto ordine di San Basilio risultano in forte decadenza. Tra i monaci rimasti, solo pochi oramai conoscono il greco e non mancano quanti sono dediti ad interessarsi più delle cose terrene che di rivolgere preghiere al cielo.
Nonostante tale epilogo, il patrimonio spirituale, sociale e di cultura che ci è stato trasmesso è da ritenersi immenso.
Infatti, la tradizione di Bisanzio che ha potuto proprio per la sua incisività resistere alle sostanziali modifiche apportate dai normanni alla società, alla religione, al paesaggio, all'urbanistica. all'architettura e non solo a quella del potere, si è trasformata lentamente in silenziosa eredità.
Ancora oggi, dunque, la Calabria può ritenersi, con tutte le sue contraddizioni, una terra d'Oriente.
I percorsi che CALABRIA GEOGRAPHIC intende proporre salabria Bizantina e Normanna, sono solo a parte quelli più noti. Si è scelto, infatti, di accompagnare i visitatori non solo nelle più tradizionali mete quali Rossano, Stilo, Santa Severina, Gerace, Scribla, San Marco Argentano, ecc. ma anche alla scoperta di quei luoghi e edifici più isolati e meno noti che conservano inalterati il fascino e l'espressività della tradizione bizantina a normanna.



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