venerdì 23 ottobre 2020

In Calabria la produzione dell'Olio -40% ottima la qualità

  In Calabria la prima raccolta delle olive e la molitura sono partite ma, secondo le prime previsioni e stime, la produzione di olio extravergine d'oliva complessivamente nella nostra regione registra un calo di oltre il 40% causato principalmente dalle anomalie climatiche. A dirlo è Salvatore Oliva presidente dell'Associazione Olivicola Asso.pr.oli, promossa da Coldiretti.
    L'olivicoltura in Calabria si sviluppa sul 24% della superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad indirizzo specializzato, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari, circa 25milioni di piante e oltre 100 varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50% biologico e un forte impiego di manodopera, nella intera filiera.
    "Con le prime moliture i risultati, per quanto riguarda la qualità dell'olio - riporta un comunicato di Coldiretti - risultano soddisfacenti e si può assaporare un olio fruttato, fragrante e di ottima qualità". I tecnici dell'Associazione olivicola Asso.pr.oli stimano la produzione della campagna 2020-21, tra 25-30mila tonnellate, mentre nell'annata precedente si era attestata sulle 45mila. "L'allegagione- spiega Oliva - una fase del ciclo vitale dell'olivo, che si registra nella prima metà di giugno, in cui avviene l'inizio della trasformazione dei fiori in frutti è stata mediamente discreta anche se la fase estiva, con il caldo, ha fatto si che le drupe non si siano ingrossate tanto, sebbene poi si è recuperato in termini di pezzatura con le prime piogge. Nell'ultimo arco temporale la pioggia e il vento forte, in particolare nella sibaritide e nel crotonese, hanno causato una cascola delle olive che ha inciso ulteriormente sulla quantità. Se andiamo a veder per zone si registra un -40/45% in meno sulla fascia jonica con punte del 50%nel lametino. Nelle zone interne del cosentino, si ha un 30% in meno mentre nella zona di produzione del tirreno reggino, i volumi di produzione sono buoni e in linea con le migliori annate".

    Rassicurazioni giungono dai tecnici di Asso.pro.li sulla Xyella. "Ad oggi la Calabria è indenne, ma - precisano - occorre non sottovalutare nulla e monitorare attentamente e costantemente la situazione mettendo in atto le buone pratiche agronomiche e la prevenzione.
   "Il nostro impegno - sottolinea Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria - è di potenziare e migliorare la filiera che coinvolge nella regione 692 frantoi il 15% del totale italiano, con tre D.O.P. e una I.G.P.. Ad incidere negativamente sulle imprese olivicole è stato anche il crollo dei prezzi pagati ai produttori, scesi a valori minimi. Un trend causato dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio 'vecchio' spagnolo, spesso pronto a essere spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio, nonostante sia obbligatorio indicare l'origine per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182/2009. Ma i pericoli - avverte il presidente di Coldiretti -arrivano anche a livello internazionale dalla diffusione di sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, che finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole".

martedì 20 ottobre 2020

Aquila in gesso restaurata donata a Comune di Vibo Valentia Opera di Francesco Tambuscio consegnata al sindaco Maria Limardo

  - "Un piccolo esempio di cittadinanza attiva, nel significato più profondo di voler fornire il proprio contributo alla comunità di riferimento con senso di partecipazione. E' il caso del restauratore Vibonese Francesco Tambuscio, il quale ha voluto mettere a disposizione della collettività la propria, passione, l'arte del restauro, per restituire al Municipo, e dunque alla città di Vibo Valentia, una vecchia aquila scolpita su gesso, rinvenuta in pessime condizioni di conservazione in uno degli uffici comunali". Lo riferisce una nota del Comune di Vibo Valentia.



    "Francesco Tambuscio, dopo aver notato l'opera e avendone compreso il pregio - si aggiunge nel comunicato - si è offerto spontaneamente di eseguire gratuitamente i lavori di restauro nel proprio laboratorio. Nella mattinata odierna l'aquila, che in qualche punto ha necessitato di qualche intervento di ricostruzione, è stata restituita in tutta la sua bellezza direttamente nelle mani del sindaco, Maria Limardo, la quale ha potuto salutare e ringraziare personalmente l'artista per la gradita iniziativa, soffermandosi, soprattutto, sul significato del genere

il S.Sebastiano di Maiano da Oppido a Parigi e Milano Opera, conservata al Museo diocesano sarà in mostra al Louvre

 La statua San Sebastiano, opera di Benedetto da Maiano, conservata nel Museo diocesano di Oppido, partirà a breve con destinazione Parigi e Milano. Lo comunica il direttore dell'istituzione Paolo Martino secondo cui " il San Sebastiano è un vero ambasciatore di bellezza, messaggero del ricco e poco conosciuto patrimonio rinascimentale calabrese".



    L'opera è stata richiesta congiuntamente dal direttore del Museo del Louvre Jean Luc Martinez e dal direttore del Museo del Castello Sforzesco Claudio Salsi per essere esposta dapprima nell'ambito della mostra dedicata alla scultura italiana del Rinascimento "Il corpo e l'anima, da Donatello a Michelangelo" in programma al Louvre dal 22 ottobre 2020 al 18 gennaio 2021 e, in seguito, al Castello Sforzesco di Milano dal 5 marzo al 6 giugno 2021.
    L'esposizione si propone di evidenziare, attraverso la scultura, in dialogo con le altre arti (pittura, disegni, oggetti d'arte), i principali temi che percorrono l'arte italiana nella seconda metà del Quattrocento, fino ad arrivare al momento di apogeo del Rinascimento, con uno dei maggiori creatori della storia dell'arte, Michelangelo.
    Nella lettera di richiesta si sottolinea la volontà "di mostrare come sullo scorcio del '400 e in parallelo agli ideali espressivi e formali di Perugino e Raffaello, anche la scultura interpreti temi e personaggi sacri secondo forme di pacata, struggente dolcezza che esaltano la perfezione dei corpi e comunicano allo spettatore una rasserenante armonia, che supera nella contemplazione il pathos e il dramma del martirio e della sofferenza. Tra le rappresentazioni più significative è quella del San Sebastiano, che meglio di ogni altro si presta ad incarnare un simile ideale, particolarmente caro agli scultori fiorentini del tardo Quattrocento".
    Per quanto mutila, l'opera relativamente poco nota di Benedetto da Maiano, conservata presso il Museo d'Arte Sacra di Oppido, in anni recenti è entrata a far parte del catalogo del maestro e restaurata nel 2004 dall'Opificio delle Pietre Dure.